Biodiversità del vigneto: dalla ricerca al mondo produttivo

Tra i diversi organismi che vivono nel suolo gli artropodi rappresentano una componente importante della biodiversità e vengono considerati come dei buoni indicatori di qualità del suolo poiché risultano sensibili alle variazioni di condizioni chimico – fisiche del terreno e alle pratiche di gestione svolte dall’uomo. Il suolo è stato descritto come l’ecosistema più complesso e diversificato al mondo in cui si possono trovare un quarto delle specie viventi sul nostro pianeta.

Ciò ha stimolato la ricerca verso i temi riguardanti la biodiversità del terreno e il suo ruolo funzionale, inteso come gli effetti che la biodiversità svolge nell’ambito ecosistema agrario e che si ripercuotono in maniera positiva sui sistemi produttivi.

Le indagini, iniziate nel 2014 con la collaborazione di SataStudio Agronomico, e le Università di Brescia e Milano, hanno portato a due pubblicazioni scientifiche realizzate secondo gli standard internazionali, garantendo l’affidabilità dei risultati ottenuti attraverso una solida elaborazione statistica dei dati. Essi sono poi stati pubblicati, una volta verificati secondo le regole della revisione paritaria, attraverso i canali di comunicazione della comunità scientifica in modalità open access, entrando di diritto a far parte della letteratura scientifica.

La Franciacorta comprende un’area di 3.200 ettari vitati con 130 cantine. Sono stati indagati 100 campioni da 100 vigneti diversi nell’arco di un periodo pari a 5 anni. Lo studio ha condotto all’identificazione di un totale di 19 gruppi di artropodi presenti nelle diverse aree vitate della Franciacorta e ha permesso di definire le loro relazioni di compresenza (tendenza a presentarsi spesso insieme e in contesti simili). E’ emerso che sostanza organica, umidità, temperatura e pH del suolo hanno un’influenza importante sul comportamento dei diversi gruppi e che la gestione biologica ha un impatto fortemente positivo sullo sviluppo di questi organismi. Ma non solo: i livelli maggiori di diversità degli antropodi sono stati osservati a fronte di periodi più prolungati di adozione della gestione biologica del vigneto.

Questo studio ha coinvolto numerosi vigneti ed aziende in Franciacorta al fine di comprendere le dinamiche delle popolazioni di insetti in funzione dei sistemi di gestione e le loro ripercussioni sulla sanità delle vigne. Comprendere queste dinamiche permette di intraprendere azioni meno impattanti per conseguire la difesa da alcuni patogeni, ma contemporaneamente mette in rilievo per le aziende, l’importanza di una visione rispettosa dell’equilibrio ecologico e del suo valore agrario ed ambientale.

La crescita delle superfici coltivate secondo il metodo biologico in Franciacorta è frutto di un incremento della sensibilità delle singole aziende sempre più consapevoli che per qualità delle produzioni non si può più intendere solo la qualità organolettica del vino, ma si deve dare un significato più ampio, includendo anche il rispetto degli elementi preziosi per la vita, acqua, aria, terra, che dovremo lasciare alle future generazioni il più inalterati possibile. Tuttavia, il Consorzio, con alcune sue attività e progetti, ha contribuito in questi anni, ad aumentare questa sensibilità dimostrandosi all’avanguardia nella ricerca scientifica in campo vitivinicolo. Oggi la Franciacorta è la denominazione con la percentuale più alta di vigneti in biologico, oltre i due terzi dei vigneti sono bio. 

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