Un’escursione panoramica sul Monte Orfano, una pedalata tra i vigneti o una giornata a caccia di castagne? Tre itinerari con visita in cantina per vivere la stagione del foliage in Franciacorta
I tappeti di foglie dorate iniziano finalmente a tingere le strade, spogliando i rami dei loro abiti più belli. Il cielo si vela di grigio e le sciarpe di lana fanno capolino negli armadi, pronte a regalare i primi agognati abbracci. Sebbene il tepore del focolare domestico sia particolarmente affascinante in questo magico periodo dell’anno, l’autunno merita di essere celebrato all’aria aperta, a stretto contatto con i suoi colori, i suoi odori e i suoi sapori. E quando si tratta di celebrare, la terra della Franciacorta arriva in soccorso, portando in omaggio vini prestigiosi e variegati paesaggi.
La prima proposta per un fine settimana in Franciacorta è dedicata agli amanti delle passeggiate, e si snoda lungo un itinerario ad anello che si sviluppa a partire dal Santuario della Madonna di S. Stefano a Rovato. Dopo circa quaranta minuti di cammino, vale la pena fare una prima sosta nel comune di Coccaglio per visitare le tenute di Castello Bonomi e degustare un calice di vino. Collocato sulle pendici meridionali del Monte Orfano, lo château sorge in uno spettacolare anfiteatro naturale, circondato da trentadue ettari di vigneti a gradoni recintati da un muro a secco ottocentesco. Le peculiarità del terroir del Monte Orfano si sono rivelate ideali anche per la coltivazione dell’Erbamat, vitigno autoctono sul quale Castello Bonomi ha deciso di investire prima dell’ingresso ufficiale nel disciplinare del 2017: Cuvèe 1564 Brut Nature Castello Bonomi è il primo Franciacorta in tutta la denominazione a essere stato prodotto con la percentuale massima di Erbamat consentita dal disciplinare (10%).
Superato anche il comune di Cologne, con una piccola deviazione rispetto al percorso, si raggiunge il ristorante Cucina San Francesco, situato all’interno dell’Hotel de Charme Cappuccini Resort. Il menu – tutt’altro che tradizionale – si propone di valorizzare le materie prime del territorio sia di terra che di lago, senza disdegnare incursioni straniere, a livello di ingredienti, ricette e tecniche di preparazione. Chi non ha fretta di chiudere l’anello e tornare a Rovato potrà concedersi un pomeriggio di relax nella SPA dell’hotel, e magari trattenersi per la notte nel convento francescano oggi vocato all’ospitalità di lusso.
Il secondo itinerario è un tour circolare pensato per ciclisti allenati, che dal comune di Clusane d’Iseo costeggia il lago verso ovest per poi proseguire verso Paratico, Capriolo e Adro, attraverso campi coltivati, vigneti e castagni, e infine tornare al punto di partenza. La degna ricompensa di questa prodezza sportiva non può che essere un bel piatto di tinca al forno con la polenta nella Trattoria al Porto, storico locale a conduzione familiare che si affaccia sul porticciolo di Clusane.
E dopo il pranzo di pesce e una lunga passeggiata sul lungolago, il pomeriggio si conclude con una visita con degustazione nell’Azienda Agricola Monte Alto, una realtà artigianale nata nel 2014 che si fonda sulla coltivazione di tre ettari di vigna, tra uve Pinot Nero e uve a bacca nera per i vini rossi. La scelta di utilizzare principalmente il Pinot Nero per la composizione delle cuveé è alla base dello stile enologico dell’azienda, che trova la sua massima espressione nel Franciacorta Blanc de Noir Monte Alto.
Chi desidera passare la serata sulle rive del Sebino potrà essere accolto dal Relais Mirabella Iseo, e godersi la cena sulla terrazza panoramica prima di trascorrere una meritata notte di riposo nel cuore della Franciacorta.
Le castagne di Gussago sono le protagoniste della terza proposta di itinerario: bollite con una foglia d’alloro oppure cotte alla brace, saranno ancora più buone appena raccolte. Le zone migliori in cui inerpicarsi sono le località di Quarone e Civine, con l’accortezza di non entrare nelle proprietà private. Dei numerosi castagneti presenti in zona – spesso coltivati solo come pali per i vigneti – pochi vengono ancora curati, più per passione che per necessità. Ma qualche frutto si trova sempre, e la ricerca può rivelarsi un’occasione divertente per esplorare i sentieri delle colline gussaghesi. Nel vicino comune di Monticelli Brusati, le cantine cinquecentesche di Villa Franciacorta ospiteranno i cacciatori di castagne per celebrare il ricco bottino. Dal 1978 la produzione di soli Franciacorta Millesimati ottenuti esclusivamente da uve di proprietà contraddistingue la filosofia della Famiglia Bianchi, che negli anni Sessanta ha cominciato i lavori di restauro che hanno riportato il borgo medievale alla sua antica bellezza.
Al termine della visita con degustazione, la cucina contemporanea di Éla Osteria in Villa saprà ristorare i ciclisti stanchi, complice l’accoglienza “di una volta” dell’oste Andrea Marenzi. E se dovesse servire una sosta più lunga, gli appartamenti dell’agriturismo Villa Gradoni – recuperati dalle abitazioni dei mezzadri che abitavano il borgo nei secoli passati – saranno più che confortevoli.