And the winner is… Franciacorta protagonista ai Wine Star Awards 2024

28 Gennaio 2025

Ogni anno Wine Enthusiast celebra le realtà più influenti nel mondo del vino e degli spirits con i Wine Star Awards. Tra i vincitori dell’ultima edizione anche Franciacorta, insignita del titolo di International Wine Region of the Year 2024

Il Westin St. Francis di San Francisco ha ospitato la cerimonia di premiazione dei Wine Star Awards, istituiti dalla rinomata rivista americana Wine Enthusiast per celebrare le personalità e le aziende che si sono distinte nel settore del vino e delle bevande alcoliche. In questa venticinquesima edizione, l’Italia si è ritagliata un ruolo di primo piano, conquistando ben tre dei prestigiosi premi assegnati. A guidare il trionfo tricolore è Franciacorta, eletta International (Non-U.S.) Wine Region of the Year. Accanto a Franciacorta, Sandro Boscaini – insignito del Premio alla Carriera per il suo ruolo di ambasciatore del vino italiano (e in particolare dell’Amarone) nel mondo – e Meletti, Spirits Brand of the Year.

La Franciacorta vanta una storia moderna tanto breve quanto straordinaria, radicata nella visione lungimirante dei produttori che – già negli anni Sessanta – seppero riconoscere l’enorme potenziale di un territorio così peculiare, influenzato dalla vicinanza al Lago d’Iseo e dai suoli morenici ricchi di minerali. La svolta decisiva avvenne nel 1997, con la revisione rigorosa dei disciplinari di produzione: rese più basse, tempi di affinamento prolungati e investimenti in tecnologie all’avanguardia. Tutte scelte che hanno reso Franciacorta una regione pioniera, oggi rappresentata da oltre centoventi produttori uniti dalla passione per il perfezionamento continuo.

Un impegno evidente nella crescente adozione dell’agricoltura biologica, nella riscoperta dell’antico vitigno autoctono Erbamat e nello studio di varietà resistenti che rispondano alle sfide climatiche. Ma soprattutto nella voglia di guardare sempre avanti con orgoglio e umiltà: «Abbiamo imparato dal passato e ora conosciamo ogni dettaglio delle nostre vigne, ma non smettiamo mai di cercare nuovi modi per migliorare», dichiara Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio Franciacorta.

Lo stesso spirito di innovazione e dedizione è incarnato da un altro grande protagonista del vino italiano: Sandro Boscaini. Figura emblematica dell’enologia nazionale, Boscaini ha saputo interpretare l’Amarone in chiave moderna, trasformandolo nel simbolo della Valpolicella, della cultura delle Venezie e dell’artigianalità italiana nel mondo. Noto anche come Mister Amarone – dal libro omonimo di Kate Singleton –Boscaini è alla guida di Masi Agricola dal 1978. Erede di una famiglia di viticoltori attiva sin dalla fine del Settecento, ha saputo portare Masi da attività artigianale locale a simbolo internazionale del vino italiano, presente in oltre centoventi Paesi e capace di generare l’80 per cento del fatturato attraverso l’export.

La sua visione si è sempre basata su un profondo rispetto per il territorio e su un instancabile desiderio di innovazione, come dimostrano i suoi sforzi per recuperare l’antica varietà di uva autoctona Oseleta, oggi elemento distintivo di alcuni dei vini Masi. Nel 2015, Boscaini ha compiuto un passo rivoluzionario portando in borsa Masi Agricola, prima azienda vinicola italiana a intraprendere questa strada, rafforzando il posizionamento internazionale del marchio. Sotto la sua guida, Masi ha inoltre abbracciato la sostenibilità come valore cardine, collaborando con università locali per studi sulla biodiversità e adottando pratiche all’avanguardia.

Ma il contributo di Boscaini va oltre la produzione vinicola, perché è stato uno dei primi a riconoscere il legame tra la cultura materiale del vino e la sua dimensione intellettuale, dando vita al Premio Masi per celebrare «personaggi originari delle Venezie che con la loro opera hanno promosso e valorizzato le capacità della gente veneta nei più vasti campi dell’attività umana, facendosi portatori dei valori fondamentali di questa terra».

Come Masi, anche Meletti trova la sua forza nell’essere un’azienda a conduzione familiare. Furono proprio i genitori – entrambi distillatori – a ispirare Silvio Meletti nella creazione di spirits eccezionali, le cui ricette sono state tramandate attraverso cinque generazioni. «La nostra azienda è sempre stata, e continua a essere, parte della famiglia. Fin dall’inizio, l’ispirazione per la nostra passione è venuta dai nostri antenati. Oggi puoi vedere e conoscere i volti dietro il marchio, perché siamo noi», racconta Matteo Meletti, attuale erede e custode di questo straordinario patrimonio.

Nel corso della sua lunga storia, Meletti è rimasta fedele al territorio marchigiano, utilizzando ingredienti locali selezionati con cura, grazie a solide relazioni con gli agricoltori della regione. Questi elementi, combinati con metodi tradizionali e tecniche artigianali raffinate, danno vita a liquori iconici come l’Amaro e l’Anisetta, rendendo Meletti un punto di riferimento internazionale nel mondo dei distillati.

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