Brescia-Roma-Brescia • Franciacorta corre la 1000 Miglia su una Fiat del 1955

17 Giugno 2023

Official Sparkling Wine della «corsa più bella del mondo», Franciacorta partecipa alla rievocazione storica che quest’anno tocca le sponde del Lago d’Iseo

«Corsa pazza, estenuante, senza soste, per campagne e città, sui monti e in riva al mare, di giorno e di notte. Nastri stradali che si snodano sotto le rombanti macchine, occhi che non si chiudono nel sonno, volti che non tremano, piloti dai nervi d’acciaio»

Erano le 8 di mattina del 26 marzo 1927 quando Aymo Maggi, Franco Mazzotti, Giovanni Canestrini e Renzo Castagneto hanno scritto un pezzo di storia italiana, coronando un sogno alimentato da quella passione per i motori così radicata nel DNA del territorio bresciano e dei suoi abitanti. Dopo aver ospitato il primo Gran Premio d’Italia nel 1921 sul Circuito della Fascia d’Oro (anche noto come Circuito di Montichiari o Circuito di Brescia), la Leonessa d’Italia non si arrende al trasferimento della gara all’Autodromo di Monza, avvenuto l’anno successivo: la costituzione dell’Automobile Club di Brescia nell’autunno del 1926 getta dunque l’assist per la nascita della «corsa più bella del mondo», come la definì Enzo Ferrari.

Brescia, anima della competizione, è il luogo di partenza e arrivo di una gara di velocità che fa tappa a Roma attraversando Nord e Centro Italia lungo un percorso di circa 1600 chilometri, equivalenti a mille miglia imperiali. Dopo le ventiquattro edizioni regolari disputate tra il 1927 e il 1957, la Freccia Rossa torna agli antichi fasti sottoforma di rievocazione storica nel 1977: da allora, la partecipazione è limitata alle vetture prodotte entro il 1957 che abbiano partecipato (o risultino iscritte) alla gara “originale”. E tra queste compare la Fiat 1100 TV SPIDER del 1955, che quest’anno viaggia sulle strade italiane per promuovere Franciacorta, altro brand bresciano simbolo del Made in Italy nel mondo.

Il percorso Brescia-Roma-Brescia è partito martedì 13 giugno da Viale Venezia, nel rispetto della tradizione, e ricalca quello ideato e organizzato dai quattro amici (al netto di qualche variante). Fino a Roma l’auto d’epoca “marchiata” Franciacorta è stata guidata dalla conduttrice radiofonica e televisiva Giorgia Surina, con una tappa a Cervia-Milano Marittima prima della sfilata del 14 giugno in Via Veneto. Giovedì 14 giugno il testimone è passato all’attore italiano Giuseppe Maggio, che ha condotto la Fiat dalla capitale fino a Milano, fermandosi a Parma per la terza notte di gara. Gli ultimi chilometri sono affidati a Gresy Daniilidis, che concluderà la corsa dopo il saluto a Bergamo, che insieme a Brescia può vantare il titolo di Capitale italiana della cultura 2023. All’imprenditrice digitale italo-greca è affidato anche il tragitto che attraversa il cuore del territorio vocato alla produzione della Docg bresciana.

La Freccia Rossa, seppure con caratteristiche diverse dall’originale, continua a essere un marchio prestigioso e ambito a livello internazionale, tanto da aver ispirato la nascita di iniziative indipendenti che portano il nome di Brescia in tutto il mondo: dal Club “Amici americani della Mille Miglia” alla “Festa Mille Miglia” giapponese, per arrivare alla “Mil Millas Sport de la República Argentina”. Il merito di questo successo va riconosciuto al genio di Renzo Castagneto.

Il deus ex machina della 1000 Miglia si è attivato sin dalla prima edizione affinché Brescia proponesse manifestazioni collaterali a sostegno della corsa, allestendo la città con i colori della Freccia Rossa, esposti su bandiere, striscioni, fiaccole e luminarie. L’atmosfera voluta da Castagneto, complice l’internazionalità degli ospiti, ha reso Brescia la capitale dell’automobilismo mondiale (almeno per una settimana), creando una straordinaria occasione di fermento culturale. Perché il fine ultimo della gara era ben più lungimirante, come “confessa” il moschettiere Canestrini: «dimostrare che, con le vetture normalmente in vendita, si può viaggiare sulle strade esistenti nel nostro Paese, a medie elevate con una certa sicurezza e regolarità… Il nostro compito è pertanto di conferire alla competizione una funzione tecnico sociale e, perché no, turistica».

E questo stesso spirito anima Franciacorta, un altro simbolo dell’artigianalità e dell’eccellenza italiana a supporto del territorio e del Paese intero.

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