Tra cene di gala, masterclass e degustazioni, si è appena concluso l’appuntamento annuale nella Grande Mela
La ricerca dell’eccellenza in ogni ambito, che si tratti di eventi sociali esclusivi, shopping di lusso o raffinate esperienze culinarie, è una filosofia di vita che trascende l’immaginario collettivo delle più celebri serie tv statunitensi. È un’attitudine radicata nella cultura e nella mentalità, la stessa che alimenta la rincorsa costante a quel successo che rende il “sogno americano” così magico, soprattutto oltreoceano. E con la stessa passione che li spinge a perseguire la perfezione, questo popolo sa apprezzare i risultati straordinari raggiunti da altri Paesi; e l’Italia non fa eccezione, soprattutto quando si parla di moda e di enogastronomia.
E proprio questo è il binomio vincente che ha battezzato la settimana di Franciacorta a New York: la celebrazione dell’italianità nella sua veste più esclusiva è iniziata con la cena di gala del 6 giugno, ospitata dallo Slowear Store di Lafayette Street. Il profondo legame tra i due brand ha avuto origine quando l’azienda di retail multimarca ha scelto Franciacorta come partner in occasione dell’inaugurazione dello store di Prince Street. Una sinergia consolidata nel 2019 con l’apertura del Franciacorta Bar presso Slowear18, il concept store di Via Solferino a Milano che coniuga moda e lifestyle in un’esperienza di acquisto multisensoriale firmata “Made in Italy”. Nel cuore pulsante di Soho, il negozio di Lafayette Street è stato convertito in tempio della cucina italiana: cinquanta ospiti di spicco – tra influencer, giornalisti e membri dell’élite newyorchese – sono stati accolti per una cena esclusiva a base di piatti tradizionali italiani abbinati a una degustazione di Franciacorta, rappresentante emblematico dell’eccellenza vitivinicola del nostro Paese.
La trasferta di Franciacorta nella “città che non dorme mai” è proseguita il mattino successivo con una masterclass dedicata agli operatori di settore, condotta dal presidente del Consorzio Silvano Brescianini e dall’Ambasciatrice di Franciacorta negli Stati Uniti May Matta-Aliah: cinquanta sommelier provenienti dai più rinomati ristoranti della città sono stati coinvolti nell’assaggio di dodici basi, così da approfondire le caratteristiche di quel suolo di origini moreniche tanto ricco di minerali che sta alla base di una viticoltura di qualità. Non sono mancati cenni ai progetti di sostenibilità in corso, sempre attenti a valutare gli effetti dell’intervento umano sul territorio, che deve essere capace di ottimizzare la produzione preservando – al contempo – la biodiversità. Con oltre il 66% di vigneti bio (tra aziende certificate e in fase di conversione), Franciacorta può vantarsi di essere una delle prime denominazioni internazionali per la viticoltura biologica. Dopo il momento più “didattico”, in cui gli esperti hanno potuto apprezzare le differenze tra le varie basi, è stata offerta una selezione di Franciacorta nelle sue diverse tipologie, tra millesimati e riserve: gli ospiti hanno potuto comprendere come periodi di affinamento più lunghi si traducono – nel calice – in una maggiore complessità aromatica.
L’evento clou si è tenuto in serata, con la complicità di una vista mozzafiato su Brooklyn: la Water Tower del Williamsburg Hotel è stata scelta per accogliere il grande pubblico con un aperitivo speciale, organizzato da Franciacorta in collaborazione con Wine Enthusiast, una delle più autorevoli testate americane del settore. Quella che è un’azienda familiare a tutti gli effetti, nata alla fine degli anni Settanta grazie all’intuizione di un venditore porta a porta, dal business dei cavatappi ha saputo creare un magazine fondato sulla democratizzazione del vino. In perfetta coerenza con questo credo, tutti (gli over 21) sono stati invitati a partecipare alla degustazione guidata da Jeff Porter, autore della rivista statunitense specializzato in vini del Nord Italia: il racconto delle etichette prescelte, accompagnate da finger food studiati in abbinamento, ha indubbiamente goduto del panorama regalato dalla suggestiva skyline di New York City.
L’ampio consenso riscosso durante le manifestazioni in terra americana ha confermato l’interesse per Franciacorta di quello che è il principale mercato globale del vino: la reputazione della prestigiosa Docg bresciana non può che essere un promettente trampolino di lancio per la sua espansione oltreoceano.