Numeri: Franciacorta tira le somme del 2023

1 Febbraio 2024

La crescita in valore compensa il calo dei volumi, mentre l’export continua a salire

Si è chiuso un anno complessivamente positivo per Franciacorta, che non ha sofferto la scarsa resa delle vendemmie 2019 e 2020. Il 2019 è stato caratterizzato da un andamento meteorologico complesso e da una gestione impegnativa dei vigneti: dopo l’abbondante produzione del 2018, la fertilità moderata delle piante unita alla fioritura tardiva ha influenzato negativamente la produzione, nonostante l’assenza di problematiche sanitarie consistenti. Il 2020, d’altro canto, ha goduto di condizioni favorevoli sin dalle prime fasi, con uno sviluppo vegetativo regolare favorito dal clima asciutto e soleggiato; le scarse precipitazioni hanno inoltre facilitato la difesa fitosanitaria e sfavorito gli attacchi patogeni (in particolare di peronospora). Ma questo non è stato sufficiente a garantire una buona resa.

Nonostante le avversità, nel 2023 Franciacorta ha conquistato un volume di vendite superiore ai 19 milioni di bottiglie, testimoniando la resilienza della prestigiosa denominazione. La lieve flessione in termini di quantità – pari al 3,4 percento – è stata quasi interamente compensata dalla crescita in valore, significativa soprattutto in relazione al periodo pre-pandemico: rispetto al 2022, il prezzo medio allo scaffale ha subito un incremento maggiore del 6 per cento, superando i 24 euro.

Il mercato interno – in leggera contrazione – sfiora l’88 per cento, continuando a rappresentare la fetta più rilevante del venduto. Al contrario, l’export mostra un andamento positivo e va a costituire circa il 12 per cento del totale, con un tasso di variazione dell’1,5 per cento rispetto al 2022. Tra i principali importatori spiccano la Svizzera, il Giappone, la Germania, gli Stati Uniti e il Belgio: notevole è il risultato ottenuto dalla prima, che cresce più del 41 per cento rispetto al 2019, seguita dal Belgio (che supera il 23 per cento) e dagli USA (con un aumento che eccede il 17 per cento). Tutti dati che sottolineano l’attrattiva internazionale del Franciacorta, nonché la capacità di penetrare nuovi mercati attraverso una politica sempre più attenta all’innovazione e alla sostenibilità.

In termini di tipologie, il Franciacorta si afferma come protagonista indiscusso, rappresentando approssimativamente il 78 per cento del totale venduto; al secondo posto il Franciacorta Satèn con il 12 per cento, seguito a ruota dal Franciacorta Rosé che copre il restante 10 per cento della torta.

L’anno di Franciacorta si conclude quindi sotto i migliori auspici nonostante la ridotta disponibilità del prodotto in cantina, confermando il proprio valore sul mercato e rafforzando la propria immagine in Italia e all’estero.

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